Foro stenopeico

Salve a tutti, come state? Sapete che abbiamo fatto oggi? no che non lo sapete, ma ve lo dico io.
Abbiamo "scattato" una fotografica com una scatola di biscotti!
No, non vi sto prendendo in giro
no, non è magia
sì, lo abbiamo fatto davvero.
Ma tenete a bada la curiosità, non strappatevi i capelli nella ricerca di una plausibile risposta: senza il prof Manfredini tutto questo è semplicemente inutile.
Pronti?

Non posso dirvi nulla però senza avervi prima dato qualche spiegazione tecnica. Lo so, la teoria non piace mai a nessuno, ma senza di essa non si può capire il concetto che ci sta alla base (non è assolutamente per far vedere che anche io ogni tanto, nel mio piccolo cervello, immagazzino qualche informazione).

Prima di tutto, un foro stenopeico è un foro praticato in una camera oscura, che permette di proiettare una immagine ribaltata e speculare. Questo metodo viene usato persino dai tempi di Leonardo da Vinci, perciò c'è da parecchio tempo. In poche parole in questo foro entra un fascio di luce che, quando incontra la parete della camera oscura, proietta una immagine della realtà che però non sarà completamente identica. L'immagine sarà ribaltata dal basso all'alto, mentre il lato orizzontale sarà speculare (la destra a sinistra). Non è così semplice però (anche se finora è già abbastanza complesso, lo ammetto). L'immagine, per poter essere messa a fuoco, deve essere posta ad una distanza in cui i raggi luminosi si incontrano, detto anche punta di messa a fuoco.

Va bene, so che volte capirci di più su questa scatola di biscotti che fa magia: ora andiamo sulla pratica!
Bisogna munirsi prima di qualsiasi altra cosa di molta fantasia, dopo di una scatola di biscotti, carta fotosensibile, scotch nero (o comunque che non passi luce), treppiedi, camera oscura e tutti i liquidi per lo sviluppo della foto (sviluppo, arresto, fissaggio).
Una volta che avete queste cose fate come scritto qui sotto:

  1. mettete il foglio fotosensibile nella scatola di biscotti, rifilandola se serve e chiudere il foro con lo scotch nero (deve essere fatto assolutamente in camera oscura, altrimenti durante lo sviluppo la nostra foto sarà completamente nera perciò DISASTRO);
  2. prendete un bel gruppo di persone che se la sente di stare in posa al freddo come degli scemi davanti ad una scatola di biscotti avvolta dal nastro adesivo sopra a un treppiede (se non lo trovate, chiede pure alla mia classe);
  3. andare in un luogo all'aperto e tranquillo, posizionare la scatola sopra al treppiede e calcolare per quanto la carta fotosensibile dovrà rimanere esposta alla luce guardando attentamente che tempo fa (non il programma, chiariamoci);
  4. una volta che il soggetto sarà in posa, togliere lo scotch che copre il foro per i secondi che credete opportuni (nel nostro caso, con giornata nuvolosa, abbiamo esposto la carta per 35 secondi) e passati questi, coprire di nuovo il foro;
  5. aspettare di essere in camera oscura per aprire la scatola e sottoporre il foglio ai bagni di sviluppo, presto e fissaggio (promemoria= è normale che prima dello sviluppo il foglio sia bianco, ricordatevi che lì è presente una immagine latente).
Se avete seguito passo a passo la spiegazione, senza fare errori, senza aver saltato un punto e senza esservi addormentati mentre lo leggevate, dovreste avere un'immagine simile a questa


Ok sì, lo ammetto, è parecchio strana ma l'abbiamo fatta con una scatola di biscotti. Ma vi rendete conto? Prima di oggi una scatola di biscotti l'avreste svuotata abuffandovi e dopo l'avreste buttata. Dopo oggi sapete che farci.

Comunque, questa non è l'immagine finale che abbiamo ottenuto. Perché ovviamente non ci bastava tribulare così, volevamo ancora di più. Perciò che abbiamo fatto? Beh dato che l'immagine non ci soddisfatta, perché abbiamo ottenuto solamente un negativo, abbiamo ottenuto il suo positivo per stampa a contatto. Che vuol dire? Vuol dire che siamo tornati in camera oscura, abbiamo appoggiato a faccia in giù il nostro negativo su un foglio fotosensibile, abbiamo esposto i fogli a un fascio di luce (il flash del telefono) per neanche un secondo. Il foglio sotto è stato sottoposto poi ai bagni e et voilà


So cosa state pensando: WOW!

Eh sì, proprio così. E' fantastico come da una semplicissima e banalissima scatola di biscotti, con qualche piccola modifica, possa produrre una cosa così!
Purtroppo un'altra avventura è giunta al termine, pronti per un nuovissimo post.

A presto!

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