Stampa e sviluppo in camera oscura

Ciao a tutti! Oggi si parla finalmente di
*rullo di tamburi*
stampare e sviluppare una foto in camera oscura!

Camera oscura
Si, riesco a percepire il vostro entusiasmo, e voi il mio? Spero di sì.
Bando alle ciance, abbiamo un sacco di roba di cui parlare, quindi spegnete qualsiasi cosa vi distragga (tranne quello che state usando per leggere questo post), dite ad una qualsiasi fonte di distrazione di andarsene e trovate una comoda posizione (consiglio sempre le gambe stese).

Vi chiederete, come io prima di questo laboratorio, come caspita si ottiene una foto da una pellicola di un rullino? Da un nastro di plastica a un pezzo di carta notevolmente più grande? Anche qui, io avrei risposto magia, non riuscivo davvero a capire come fosse possibile. Poi ci ha tratto in salvo il nostro prof con le sue conoscenze e allora tutto si è fatto più chiaro.


SVILUPPO DELLA PELLICOLA
Tank

Quando la macchina fotografica ha esaurito le foto disponibili e quindi il rullino e stato utilizzato completamente, ci dobbiamo spostare in camera oscura ed eseguire diversi passaggi.
1) Stando all'interno della camera oscura, si dovrebbe lavorare completamente al buio, perchè le pellicole sono estremamente sensibili. Quello che c'è da fare è prendere un strumento che si chiama TANK. Ovviamente non si tratta del carro armato, ma è un oggetto che è assai più piccolo. E' uno strumento in cui all'interno troviamo una spirale in cui ci avvolgiamo la pellicola e fa in modo che i diversi fotogrammi non vadano a contatto fra loro;
2) avvolta la pellicola e inserito la spirale nella tank, si versa all'interno lo sviluppo, alternando momenti in cui terremo ferma la tank e momenti in cui la scuoteremo;
3) tolto lo sviluppo, si passa all'arresto;
4) poi si inserisce  il fissaggio, muovendo la tank come per lo sviluppo;
5) a questo punto mettiamo all'interno della tank del sapone che farà in modo che l'acqua scivoli meglio sulla superificie della pellicola;
6) si sciacquano le pellicole sotto acqua corrente;
7) poi lasciamo asciugare le pellicole, come avevamo fatto nel chimigramma.

Dopo aver quindi sviluppato la nostra pellicola, essa può tranquillamente essere esposta alla luce che non subirà nessun mutamento.
Ok e fin qui tutto chiaro? Sì, benissimo. Ora tenetevi forte che arriva la parte più bella.

STAMPA DI UNA FOTOGRAFIA

Stampa per contatto
Ottenuta la nostra pellicola, dobbiamo eseguire due procedimenti: la stampa per contatto e la stampa per ingrandimento.
La stampa per contatto viene sempre eseguita in camera oscura ed è la riproduzione in positivo di tutti gli scatti che sono stati fatti con la pellicola, ovviamente fotosensibile. Questo passaggio è fondamentale perchè mostra tutti i fotogrammi in un unico foglio e qui si possono scegliere le foto che poi andranno stampate, in base alla messa a fuoco, all'inquadratura o semplicemente secondo un gusto personale. Si realizza nello stesso modo in cui abbiamo ottenuto un positivo nel laboratorio del foro stenopeico: appoggiamo le pellicole su un foglio fotosensibile, esponiamo tutta alla luce per qualche secondo e sottoponiamo il foglio ai soliti bagni (sviluppo, arresto e fissaggio).


Una volta che abbiamo scelto la foto, grazie al foglio con tutti i fotogrammi, andiamo a stampare la singola foto che ci interessa, tramite la stampa per ingrandimento. Per riuscire nell'impresa, ci serve uno strumento fondamentale che è l'INGRANDITORE. Questo aggeggio strano, proietta la nostra il negativo su un foglio di carta fotosensibile della dimensione che vogliamo. 
Prova di esposizione alla luce
1) inseriamo nel cassetto porta negativi, la nostra pellicola e allineiamo il fotogramma che vogliamo stampare;
2) regoliamo la distanza dell'ingranditore dal piano (più l'ingranditore è lontano e più l'immagine sarà grande;
 3) regoliamo la messa a fuoco;
4)  esponiamo il nostro foglio alla luce bianca, in modo che fissi l'immagine sul foglio fotosensibile (prima si effettuano delle prove su una striscia di carta, per sapere bene il tempo esatto di esposizione).
5) una volta soddisfatti della nostra foto, la sottoponiamo ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio.

La bambola
Il risultato è stato abbastanza soddisfacente, anche se abbiamo riscontrato un piccolo problema con la lampada dell'ingranditore, che lascia quasi sempre un alone sulla fotografia.

Commenti

Post più popolari